Tipi di video 3D: quali sono e come si differenziano
Scopri i principali tipi di video 3D, le loro differenze, gli usi più comuni e come scegliere il formato migliore in base al progetto o obiettivo comunicativo.
Negli ultimi anni i video 3D sono diventati uno degli strumenti più potenti ed efficaci nella comunicazione visiva. Oggi li troviamo ovunque: nella pubblicità, nei videogiochi, nei configuratori di prodotto online, nei tour virtuali, nella formazione industriale e persino durante eventi e fiere, dove vengono utilizzati per creare scenografie e ambientazioni immersive. Esistono diversi tipi di video 3D, ognuno con caratteristiche, obiettivi e livelli di interattività differenti. Conoscerli è fondamentale per poter scegliere la soluzione migliore per un progetto, soprattutto quando si parla di marketing, produzione video 3D o comunicazione digitale.
Un video 3D è un’animazione digitale che rappresenta oggetti o ambienti partendo da un modello tridimensionale, simulando profondità, luci e spazio in modo realistico. A differenza di un video 2D tradizionale, che si limita a riprendere ciò che esiste, il 3D permette di creare, modificare e controllare ogni dettaglio della scena. Grazie alla CGI (Computer-Generated Imagery) è possibile animare prodotti, ambienti, personaggi o macchinari che nella realtà non esistono ancora, sono troppo costosi da realizzare o semplicemente impossibili da riprendere con una fotocamera.
L’evoluzione è stata rapida: dai primi film in CGI degli anni ‘90 ai film 3D stereoscopici nei cinema, fino alle attuali applicazioni nel web, nella realtà virtuale, nella formazione e nell’e-commerce. Oggi il 3D non è più solo legato allo spettacolo, ma rappresenta uno strumento strategico nel settore della comunicazione, delle vendite (sia fisiche che online) e dello storytelling dei brand.
La produzione di un video 3D è un processo creativo e tecnico che coinvolge più fasi e diverse figure professionali specializzate. Tutto inizia con l’ideazione del concept, la scrittura del brief e la realizzazione dello storyboard, che definisce visivamente le scene e la narrazione. Da qui si passa alla modellazione 3D, dove artisti e designer creano oggetti, ambienti, personaggi o prodotti utilizzando software come Blender, Cinema 4D, Maya o 3ds Max.
Una volta modellate le geometrie, vengono applicati materiali e texture, fondamentali per ottenere superfici realistiche. Successivamente si procede con il lighting e l’animazione 3D, in cui si definiscono i movimenti di oggetti, camere e personaggi. Il momento più delicato è il rendering, cioè la trasformazione della scena 3D in un video vero e proprio. Dopo il rendering si passa alla post-produzione, dove si aggiungono effetti visivi (VFX), suoni, musica e montaggio finale. Dopo il rendering si passa alla post-produzione, dove si aggiungono effetti visivi (VFX), suoni, musica e montaggio finale. Se il progetto riguarda un video 3D interattivo, si aggiunge una fase ulteriore: lo sviluppo software in motori grafici come Unreal Engine, Unity o WebGL, per rendere la scena navigabile dall’utente tramite mouse, touchscreen o visori VR.
Quando si parla di tipologie di video 3D, si possono distinguere cinque categorie principali, che si differenziano per tecnologia, modalità di fruizione e obiettivo, quali video 3D stereoscopici, video CGI, video 360, video 3D interattivi e animazioni tecniche 3D. Vediamoli più nel dettaglio qui sotto.
I video 3D stereoscopici sono i contenuti più tradizionalmente associati al cinema in tre dimensioni. Vengono realizzati con una tecnica chiamata stereoscopia che permette di percepire la scena con un effetto tridimensionale molto simile alla realtà. Si tratta di video pensati principalmente per l’intrattenimento e non prevedono interazione da parte dello spettatore: l’esperienza è immersiva ma resta passiva. Oltre al cinema, vengono utilizzati anche nella computer grafica, nella pubblicità e nei videogiochi, dove la tridimensionalità consente di aggiungere maggiore realismo visivo e impatto emotivo alle scene.
Le animazioni CGI sono video realizzati interamente in grafica 3D. Ogni elemento , gli oggetti, la luce, il movimento, viene creato con software come Blender, Cinema 4D, Maya o Unreal Engine. La CGI permette di ottenere immagini fotorealistiche o stilizzate, ideali per spot pubblicitari, presentazioni di prodotto, cinema, automotive, architettura. È la tipologia di video 3D più usata nel marketing perché consente di mostrare prodotti ancora in fase di sviluppo o impossibili da riprendere dal vivo.
I video 360 rientrano tra i video interattivi più utilizzati nella comunicazione visiva, in quanto lo spettatore non guarda semplicemente uno schermo, ma ha la possibilità di ruotarsi e osservare l’ambiente intorno a sé. La visualizzazione avviene con smartphone, mouse o visori VR. Sono perfetti per tour virtuali di hotel, musei, immobili o per esperienze immersive nella formazione, nel turismo e negli eventi. Possono essere reali (riprese con videocamere 360°) o generati in CGI.
Non sono semplici video ma esperienze navigabili. L’utente può muovere la visuale, ruotare un prodotto, zoomare, cambiare colore, esplorare un macchinario o scegliere il percorso narrativo. Si usano molto nell’e-commerce (configuratori auto, arredamento), nella formazione digitale e nelle presentazioni aziendali. Richiedono l’uso di motori grafici o tecnologie web come WebGL, Unity o Unreal Engine.
Le animazioni tecniche 3D sono contenuti pensati per spiegare il funzionamento di prodotti, processi o macchinari complessi. Vengono utilizzati in ambito medicale, meccanico, ingegneristico e industriale. Permettono di “aprire” un oggetto, mostrare sezioni interne, simulare movimenti e dinamiche che nella realtà sarebbero invisibili o troppo costose da riprendere. Sono ideali per fiere, manuali digitali, onboarding tecnico o formazione interna.
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Esistono anche applicazioni ibride come i video anamorfici e i contenuti FOOH (Fake Out Of Home), che utilizzano animazioni CGI e prospettiva per creare l’illusione che un oggetto 3D esca da uno schermo o si trovi nello spazio reale. Non sono video 3D interattivi o stereoscopici, ma sfruttano tecniche tridimensionali per sorprendere e coinvolgere il pubblico, soprattutto nel marketing outdoor e negli eventi.
Anche se rientrano tutti sotto l’etichetta di “video 3D”, queste tecnologie non offrono la stessa esperienza. Le differenze principali riguardano il grado di coinvolgimento dello spettatore, l’obiettivo comunicativo, il formato del video 3D stesso e le piattaforme attraverso cui vengono distribuiti.
Alcuni contenuti 3D sono puramente visivi e lineari, come i film stereoscopici o le animazioni CGI: lo spettatore guarda, ma non può intervenire sulla scena. Al contrario, nei video 360° può muovere liberamente la visuale, mentre nei video 3D interattivi ha la possibilità di agire attivamente, esplorare un ambiente, ruotare un prodotto, scegliere un percorso narrativo. Qui il confine tra video e applicazione si fa sottile.
Ogni tipologia di video 3D nasce per scopi diversi. La CGI è ideale per valorizzare un prodotto, renderlo perfetto, controllare ogni dettaglio estetico. Il video 360° punta invece all’immersione emotiva, a far vivere allo spettatore un luogo o un’esperienza. Le animazioni tecniche e industriali hanno una funzione didattica: semplificano concetti complessi, mostrano ciò che nella realtà non si vedrebbe (meccanismi interni, processi produttivi, parti anatomiche).
Un video 3D tradizionale in CGI può essere esportato come MP4 e pubblicato sui social o su YouTube. Un video 360° richiede piattaforme compatibili con la visualizzazione sferica. I contenuti VR necessitano di un visore dedicato, mentre i video interattivi vengono distribuiti come esperienze web, app o applicazioni sviluppate con motori grafici come Unreal Engine o Unity. La tecnologia quindi non riguarda soltanto come il video è realizzato, ma anche come e dove viene fruito.
I video 3D non vengono utilizzati tutti nello stesso modo. Ogni tipologia , dalla CGI ai video 360°, alle animazioni tecniche, risponde a esigenze specifiche: intrattenimento, formazione, marketing, e-commerce, simulazione o storytelling aziendale.
Scopriamo qui sotto in quali settori vengono impiegati i principali tipi di video 3D.
La scelta dipende da alcuni fattori chiave:
Obiettivo del progetto: vuoi emozionare, spiegare, vendere o formare?
Pubblico e piattaforma di destinazione: social media, sito web, evento fisico, visore VR.
Budget e tempi disponibili: CGI ad alto livello e VR richiedono più risorse; motion graphics 3D e animazioni leggere sono più rapide.
Coinvolgimento desiderato: osservazione passiva (CGI), immersività (360°), interattività (configuratori 3D), apprendimento tecnico (video industriali).
I tipi di video 3D oggi disponibili sono numerosi e rispondono a esigenze molto diverse. Dal film stereoscopico alle animazioni CGI per il marketing, dai tour virtuali ai video interattivi e alle animazioni tecniche, ogni formato ha punti di forza e contesti ideali. Comprendere le differenze tra le varie tipologie permette di scegliere lo strumento giusto per comunicare in modo efficace il proprio prodotto, servizio o progetto.
Oggi giorno ci sono diverse aziende specializzate nella produzione di video 3D. In Ophir Studio, da oltre otto anni affianchiamo aziende, professionisti e brand internazionali nella creazione di contenuti 3D su misura: dai video emozionali per campagne pubblicitarie ai rendering fotorealistici di prodotto, fino ad animazioni tecniche complesse per il settore medicale e industriale.
Se stai cercando un partner per potenziare la comunicazione visiva del tuo brand, non esitare a contattarci nel nostro modulo dedicato.
Un video 3D è un contenuto visivo generato digitalmente partendo da modelli tridimensionali. Può essere fotorealistico (CGI), animato, interattivo o navigabile in realtà virtuale. A differenza dei video tradizionali, permette di mostrare oggetti, ambienti o processi da qualsiasi angolazione.
I più diffusi sono: CGI; video 3D stereoscopici; video 360° e realtà virtuale; animazioni tecniche o industriali; 3D real-time per videogiochi e configuratori interattivi. Ogni formato viene scelto in base all’obiettivo: marketing, formazione, simulazione, intrattenimento o vendita.
I video 3D sono utilizzati in molti ambiti: cinema e VFX, gaming, pubblicità, e-commerce, architettura, real estate, formazione, industria, automazione e settore medicale. Sono particolarmente efficaci per mostrare prodotti e scene complesso, ma anche ciò che ancora non esiste fisicamente.
Il costo per la produzione di un video 3D dipende da diversi fattori: la durata del video, la complessità dei modelli 3D, il livello di dettaglio desiderato, il numero di scene, il voice-over e sound design. I prezzi possono variare da 1500 euro (per brevi animazioni di prodotto) fino a produzioni più complesse per spot TV o simulazioni tecniche. In Ophir Studio forniamo preventivi personalizzati in base alle esigenze.
Un video 3D semplice può richiedere da 1 a 2 settimane, mentre progetti più complessi (spot pubblicitari, animazioni narrative o video tecnici dettagliati) possono richiedere da 4 a 8 settimane. Il tempo varia in base allo script, la complessità dei processi di modellazione e animazione, e il numero di revisioni richieste.


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